Frost/Nixon
Pagina 1 di 3
raccontato da
Claudio Castellacci
di Peter Morgan
uno spettacolo di
Ferdinando Bruni e Elio De Capitani
Claudio Castellacci
Ferdinando Bruni e Elio De Capitani
con
Ferdinando Bruni
Elio De Capitani
Luca Toracca
Alessandro Bruni Ocaña
Claudia Coli
Matteo de Mojana
Andrea Germani
Nicola Stravalaci
Ferdinando Bruni
Elio De Capitani
Luca Toracca
Alessandro Bruni Ocaña
Claudia Coli
Matteo de Mojana
Andrea Germani
Nicola Stravalaci
luci
Nando Frigerio
Nando Frigerio
«Who was the asshole who ordered it?»
Richard Nixon, The White House, June 23, 1972
Confesso. Non vado a teatro spesso. Sarà per pigrizia, sarà perché Feydeau non è molto rappresentato (poi dopo Alberto Lionello non è che vedo molti in grado di interpretarlo), sarà perché da noi non c’è il corrispettivo di una Comedie Française, ma è soprattutto perché preferisco – per dirla con Walter Benjamin o, se vogliamo, con Andy Warhol – opere (d’arte) tecnicamente (molto) riproducibili. E il teatro non è tecnicamente riproducibile. Sì, va be’, ci ha provato la televisione, ma senza grande successo (incaponendosi a insistere con l’ovvio Eduardo, senza tentare sperimentazioni, a parte le deliziose operette messe in scena dall’inarrivabile Quartetto Cetra): in Rai hanno semplicemente travasato il palcoscenico teatrale sul piccolo schermo. Come quegli editori che pensavano che su internet si potesse trasporre, pari pari, la struttura di un giornale cartaceo. Vedi che fine hanno fatto. Insomma, chiariamo – approfittando di questo sito (bravissima Laila) che si occupa di teatro – che non ho niente contro questa forma di spettacolo, anzi.
Tornando alla mia propensione per le opere d’arte tecnicamente riproducibili, mi chiedo se non sia proprio per questo che sono andato a vedere, la sera di capodanno del 2014, Frost/Nixon di Peter Morgan (2006), nell’allestimento di Ferdinando Bruni & Elio De Capitani, co-produzione Teatro dell’Elfo, Milano e Teatro Stabile dell’Umbria).