Frost/Nixon
Giuseppe Marzoli
Lucio De Capitani
con il contributo di Fondazione Cariplo
PREMI UBU 2014
Migliore novità straniera
Già, perché l’opera nasce, forse lo sapete, da una serie di interviste televisive che, nel 1977, Richard Nixon aveva concesso al conduttore televisivo David Frost, e che portarono l’allora ex 37° Presidente degli Stati Uniti ad ammettere di essere stato il “mandante” di quello che è passato alla storia come lo scandalo Watergate: pasticcio nato da una serie di intercettazioni abusive, effettuate nel 1972 nel quartier generale del Comitato Nazionale Democratico, ordinate da alti funzionari del partito repubblicano. Frost mise l’ex presidente davanti all’evidenza della trascrizione – sfuggita a magistrati, giornalisti investigativi, membri di commissioni d’inchiesta – della registrazione di un colloquio tra lo stesso Nixon e il capo dello staff della Casa Bianca, H.R. Haldeman, mentre discutevano di come ostacolare le indagini spingendo la CIA a far credere all’FBI che si trattasse di sicurezza nazionale e tutto finisse a tarallucci e omissis. Il presidente cercò di giustificarsi dicendo che aveva chiesto a Haldeman: «Who was the asshole who ordered it?», Chi è il coglione che l’ha ordinato? (frase effettivamente pronunciata nella famosa registrazione). Peccato che subito dopo avesse ordinato l’insabbiamento dell’inchiesta.
Ma torniamo a noi. Dicevamo che la storia nasce come trasmissione televisiva (1977), poi diventa una commedia di immenso successo a Broadway (2006), poi si trasforma in un film (2008) diretto da Ron Howard e dal 18 ottobre 2013, con il debutto al Teatro dell’Elfo di Milano, è tornata alla sua forma originale di opera teatrale. Ma non è tutto.