Tu es libre
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Mattia de Pace
direzione tecnica
Paolo Casati
costumi
Laura Claus
progettazione scenica
Teatro i
Laura Claus
progettazione scenica
Teatro i
assistente alla regia
Riccardo Motta
produzione
Teatro i
Riccardo Motta
produzione
Teatro i
Ma lei sceglie di partire per la Siria, di convertirsi e…quello che succede di quel momento in poi non lo sappiamo, come non sappiamo cosa accade a chi rimane, alla madre e al padre di Haner, all’amica di studio, al fidanzato.
Questo non è uno spettacolo fatto di certezze, di conferme ma un viaggio attraverso l’inquietudine di chi sceglie ma dolorosamente comprende che a volte quella libertà è incomprensibile, è faticosa, è silenzio, è uno strappo che può essere ricucito ma non cancellato. L’assenza spinge quattro anime alla deriva, alla presa di coscienza di un vuoto che non può essere colmato, sistemato, fatto tacere; quell’assenza è una presenza rumorosa, è straziante, muta forma e confine ogni istante e soprattutto li strappa dalla zona di conforto che avevano costruito per guardare al mondo, per cullarsi nell’idea di una libertà che in realtà era solo apparente.
Tutti gli interpreti Alberto Onofrietti (il padre), Viola Graziosi (la madre), Liliana Benini (l’amica), Alberto Malanchino (il fidanzato), Maria Caggianelli Villani (Haner) e Francesca Garolla (l’autrice) si consegnano alle parole, senza giudizio, senza resistenza, diventando strumenti che insieme devono costruire la melodia di questa storia, senza chiudersi in un ascolto prevedibile ma spingendo lo spettatore a perdersi nei vicoli di una città che non vuole accoglierli ma soltanto far sentire quanto la realtà possa essere una questione di “libera scelta”.
Questo non è uno spettacolo fatto di certezze, di conferme ma un viaggio attraverso l’inquietudine di chi sceglie ma dolorosamente comprende che a volte quella libertà è incomprensibile, è faticosa, è silenzio, è uno strappo che può essere ricucito ma non cancellato. L’assenza spinge quattro anime alla deriva, alla presa di coscienza di un vuoto che non può essere colmato, sistemato, fatto tacere; quell’assenza è una presenza rumorosa, è straziante, muta forma e confine ogni istante e soprattutto li strappa dalla zona di conforto che avevano costruito per guardare al mondo, per cullarsi nell’idea di una libertà che in realtà era solo apparente.
Tutti gli interpreti Alberto Onofrietti (il padre), Viola Graziosi (la madre), Liliana Benini (l’amica), Alberto Malanchino (il fidanzato), Maria Caggianelli Villani (Haner) e Francesca Garolla (l’autrice) si consegnano alle parole, senza giudizio, senza resistenza, diventando strumenti che insieme devono costruire la melodia di questa storia, senza chiudersi in un ascolto prevedibile ma spingendo lo spettatore a perdersi nei vicoli di una città che non vuole accoglierli ma soltanto far sentire quanto la realtà possa essere una questione di “libera scelta”.