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"Knowledge is power."  Francis Bacondivisorio"Always forgive your enemies - nothing annoys them so much."  Oscar Wildedivisorio"Life is a tragedy when seen in close-up, but a comedy in long-shot." Charlie Chaplindivisorio"If you want a happy ending, that depends, of course, on where you stop your story." Orson Wellesdivisorio"Life is divided into the horrible and the miserable."  Woody Allendivisorio"Cela vieillit, tu sais, d'être une jolie fille sans un sou." Jean Anouilh divisorio"Hell is empty and all the devils are here."  William Shakespearedivisorio"Acting is a nice childish profession - pretending you're someone else and, at the same time, selling yourself."  Katharine Hepburndivisorio"If you don't know where you are going, any road will get you there." Lewis Carrolldivisorio"I'll always be there because I'm a skilled professional actor. Whether or not I've any talent is beside the point." Michael Cainedivisorio"The nicest thing for me is sleep, then at least I can dream." Marilyn Monroedivisorio"La meilleure crème de beauté, c'est la bonne conscience." Arlettydivisorio

Thanks for Vaselina

lombezzi
 

costumi e scene
Nicole Marsano
Giovanna Ferrara
 
musiche originali
Massimiliano Setti
 
coproduzione
Carrozzeria Orfeo
Fondazione Pontedera Teatro
 
in collaborazione con la Corte Ospitale e
Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria
 

abbiamo Charlie, personaggio che riconferma le doti da caratterista di Setti (già notevoli nello spettacolo "Idoli") che ci racconta un giovane fricchettone apparentemente idealista ma dentro totalmente son of a bitch, comico e amaro come un personaggio di Matt Groening; e abbiamo infine LEI, Wanda (Turrini), burrosa principessa uscita da un racconto di Maupassant, limpida come il sole, ingenua come l'acqua, vittima e carnefice delle proprie libidini, innocuo e logorroico rifugio della libidine altrui.

 

La famiglia non te la scegli, è ben chiaro in questa storia pop dove la trama ti spinge avanti come un navigatore impazzito e non ti lascia sospettare nessun incrocio, nessuna svolta. La rattoppi, la famiglia, la strappi ancora, la macchi, la tiri come una coperta troppo stretta, in un dissociato e malinconico tintinnare di tazzine, annegando negli altri ogni istinto di sopravvivenza.

 

Grossi tubi argentati incombono sulla scena come le spire di una piovra metallica, che soffoca le vite di tutti lasciandoli operosamente stanchi, come scarafaggi. L'amore? Solo fiacche terminazioni nervose, vasi comunicanti di abbandoni che cercano conforto in una qualunque pelle altrui, nella droga, nel sesso, nel gioco. E si ride, tanto e di gusto, perché questo Carrozzeria Orfeo l'ha capito proprio bene, come giocare sempre sul filo aguzzo fra tragedia e commedia rischiando, ferendosi di brutto e sfruttando sanguinosamente l'animo profondamente tragico del clown, senza perbenismo e senza pietà.