Thanks for Vaselina
Giovanna Ferrara
Massimiliano Setti
Carrozzeria Orfeo
Fondazione Pontedera Teatro
abbiamo Charlie, personaggio che riconferma le doti da caratterista di Setti (già notevoli nello spettacolo "Idoli") che ci racconta un giovane fricchettone apparentemente idealista ma dentro totalmente son of a bitch, comico e amaro come un personaggio di Matt Groening; e abbiamo infine LEI, Wanda (Turrini), burrosa principessa uscita da un racconto di Maupassant, limpida come il sole, ingenua come l'acqua, vittima e carnefice delle proprie libidini, innocuo e logorroico rifugio della libidine altrui.
La famiglia non te la scegli, è ben chiaro in questa storia pop dove la trama ti spinge avanti come un navigatore impazzito e non ti lascia sospettare nessun incrocio, nessuna svolta. La rattoppi, la famiglia, la strappi ancora, la macchi, la tiri come una coperta troppo stretta, in un dissociato e malinconico tintinnare di tazzine, annegando negli altri ogni istinto di sopravvivenza.
Grossi tubi argentati incombono sulla scena come le spire di una piovra metallica, che soffoca le vite di tutti lasciandoli operosamente stanchi, come scarafaggi. L'amore? Solo fiacche terminazioni nervose, vasi comunicanti di abbandoni che cercano conforto in una qualunque pelle altrui, nella droga, nel sesso, nel gioco. E si ride, tanto e di gusto, perché questo Carrozzeria Orfeo l'ha capito proprio bene, come giocare sempre sul filo aguzzo fra tragedia e commedia rischiando, ferendosi di brutto e sfruttando sanguinosamente l'animo profondamente tragico del clown, senza perbenismo e senza pietà.