Servo per due
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Luigi Ferrigno
costumi
Alessandro Lai
luci
Cesare Accetta
coreografie Fabrizio Angelini
canto
Gabriele Foschi
musiche eseguite dal vivo dall’orchestra Musica da Ripostiglio
regia
Pierfrancesco Favino
Paolo Sassanelli
Merito anche di tutti, ma proprio tutti, i bravissimi attori delle compagnie Gli Ipocriti/Gruppo Danny Rose; ognuno di loro meriterebbe più di qualche riga, ma sul palco sono in dodici, oltre a Favino, e questo complica un tantino la faccenda. Di più, per completezza d’informazione dobbiamo dire che gli attori impegnati (e “occupati”, che di questi tempi non è poca cosa) in questa produzione sono in realtà 24. Il cast è mobile e doppio e gli interpreti si alternano durante la stagione teatrale; Favino unica costante. Varrebbe la pena di vedere anche il secondo gruppo di attori all’opera, perché cambiando i componenti si suppone cambino anche le caratterizzazioni dei personaggi.
Uno spettacolo completo e fantasioso, un meccanismo ben oliato, un’operazione originale, frutto evidente di un faticoso e serio lavoro, portato in scena da professionisti che non hanno paura di cimentarsi anche con il canto e il ballo. Il ritmo è serrato e numerosi sono i cambi di scena.
Non commedia dell’arte in senso stretto ma nemmeno solo teatro di varietà o classico avanspettacolo. Men che meno musical comedy. “Servo per due” non è nessuna di queste cose ma in qualche strano modo è tutte queste cose. Per capire cos’è bisogna vederlo.
Vivamente consigliato, soprattutto a depressi cronici o pseudo intellettuali. Impossibile non ridere.
Uno spettacolo completo e fantasioso, un meccanismo ben oliato, un’operazione originale, frutto evidente di un faticoso e serio lavoro, portato in scena da professionisti che non hanno paura di cimentarsi anche con il canto e il ballo. Il ritmo è serrato e numerosi sono i cambi di scena.
Non commedia dell’arte in senso stretto ma nemmeno solo teatro di varietà o classico avanspettacolo. Men che meno musical comedy. “Servo per due” non è nessuna di queste cose ma in qualche strano modo è tutte queste cose. Per capire cos’è bisogna vederlo.
Vivamente consigliato, soprattutto a depressi cronici o pseudo intellettuali. Impossibile non ridere.