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Servo per due

montedororaccontato da
Marialuisa Montedoro

 
"One man, two guvnors"
di Richard Bean
 
con
Pierfrancesco Favino,
Bruno Armando, Gianluca Bazzoli, Haydée Borelli, Claudio Castrogiovanni, Pierluigi Cicchetti, Ugo Dighero, Anna Ferzetti, Giampiero Judica, Marit Nissen, Stefano Pesce, Pietro Ragusa, Marina Remi, Diego Ribon, Eleonora Russo, Fabrizia Sacchi, Paolo Sassanelli, Luciano Scarpa, Chiara Tomarelli, Thomas Trabacchi, Valentina Valsania
 

Si fa presto a dire “un classico della commedia dell’arte”: un Goldoni così non l’avete mai visto.


Un progetto ambizioso, ma nel senso più “puro” del termine, quello di Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli, Marit Nissen e Simonetta Solder, che trae ispirazione dall’adattamento scritto dal commediografo inglese Richard Bean tre anni fa per il National Theatre de “Il Servitore di due padroni” e proposto al pubblico con il titolo “Servo per due”, ancora oggi sold out nel West End ed esportato con successo a Broadway, Hong Kong e in Nuova Zelanda.

Ma torniamo ai nostri sognatori coraggiosi: Favino&C. non si sono limitati a tradurre il testo, l’hanno letteralmente riscritto mettendoci moltissimo del loro, ed è forse proprio questa la parte più interessante dell’operazione. Pur senza stravolgerne il plot, hanno ricollocato la commedia nella Rimini degli anni ‘30 (quella di Bean è ambientata nella Brighton degli anni ‘60), regalando a ognuno dei personaggi una parlata regionale. Hanno omaggiato Fellini, rispolverato il Trio Lescano (godibilissimi i siparietti musicali del gruppo Musica da Rispostiglio) e persino resuscitato la Wandissima nazionale nella più sfarzosa e nota delle sue esibizioni. Infine, pur senza lasciare niente al caso, hanno dato spazio all’improvvisazione e all’interazione con il pubblico. Se non amate le luci della ribalta evitate di occupare le primissime file; a buon intenditor...

Due ore e quaranta minuti di spettacolo che scivolano via, leggeri leggeri, senza mai un momento di noia.