Salomé
raccontato da
Paola Ornati
Oscar Wilde
Ferdinando Bruni
Francesco Frongia
con
Ferdinando Bruni
Enzo Curcurù
Mauro Bernardi
servo di scena
Giacomo Ranieri Marettelli Priorelli
…Venghino, venghino, Signore e Signori!…
“Ognuno uccide ciò che ama!”
Accorrano numerosi gli spettatori del gioco dell’Amore: più il rischio è alto, più il gioco piace!
“Ognuno uccide ciò che ama”
…E, se chi perde muore, si prepari il pubblico a godere di cotanta tragedia!…
Autore: Oscar Wilde.
Attori: solo uomini.
Scena: ora un circo, ora un cabaret; ora una tenda di accampamento, ora,sono pronta a giurarlo, una stanza del palazzo di un re orientale. Fuori dalla porta del teatro resta il rutilante presente, dove le passioni si consumano tra un post di Facebook e un cinguettio di Twitter: basta che sia incisivo, conta che sia breve!; nell’arena, comincia uno stillicidio di battute e migliaia di parole fanno la magia: amare è prima di tutto cantare.
“Canta, Salomé!”; “Canta, Iocanaan!”.
Poco importa che lei sia un lui, che l’uno sia bianco di cerone, l’altro argentato come la luna. L’Amore canta e il cuore ascolta. Chissenefrega se Wilde è difficile: più il periodo è iperbolico, più il cuore si tuffa nelle passioni; e chi pensa che all’Amore manchino le parole, si accorge che forse non ha mai provato il gioco della conquista. Più le parole sono belle, più il pubblico trattiene il fiato. Difficile: no, balsamico. Giù dal palco resta il tempo, sopra il palco regna il ritmo. Un po’ Baz Luhrmann, un po’ Fellini.