Orgoglio e pregiudizio
raccontato da
Massimo Bernardo Dolci
Jane Austen
Arturo Cirillo
con
Arturo Cirillo
Valentina Picello
Francesco Petruzzelli
Sabrina Scuccimarra
Rosario Giglio
Eleonora Pace
Giacomo Vigentini
Giulia Trippetta
Entro a teatro, mi siedo cullato dalle poltroncine rosse dell’Elfo, e penso a quello che sto per vedere: “Orgoglio e Pregiudizio”…
Tutti sappiamo, certo, che è uno dei classici della letteratura inglese, che l’ha scritto Jane Austen e che c’è di mezzo un certo signor Darcy, ma poi disgraziatamente non si sa dire di più: il tutto sprofonda nelle nebbie delle nozioni dimenticate del liceo.
E poi si apre il sipario.
Le specchiere gigantesche che compongono la scenografia, i costumi regency color pastello, le sedie imponenti, il pianoforte (fortepiano? clavicembalo?) laccato ad arte, tutto ci suggerisce un interminabile dramma storico condito di melenso sentimentalismo…
Ed è qui che invece Arturo Cirillo e l’affiatato cast di attori sorprende la platea, e capovolge le sue aspettative. È proprio nelle gigantesche specchiere che si trova il segreto: esse non solo riflettono, ma il vetro può, illuminato in controluce, diventare traslucido, e rivelare ciò che c’è dietro.
E così noi vediamo i codici dell’alta società britannica, i balli, l’eloquio fiorito ed elegante, la galanteria; e al tempo stesso, grazie al controluce dell’ironia, al di là del vetro, le esigenti ragioni economiche, le crudeltà sociali, gli abissi fra le classi.