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Morte di un commesso viaggiatore

giacari
raccontato da
Daniele Giacari
 
di
Arthur Miller
 
regia
Elio De Capitani

con

Elio De Capitani
Cristina Crippa
Angelo Di Genio
Marco Bonadei
Federico Vanni
Andrea Germani
Gabriele Calindri
Alice Redini
Vincenzo Zampa
Marta Pizzigallo


scene e costumi
Carlo Sala
 

Guardare Morte di un commesso viaggiatore all'Elfo di Milano è come spalancare le palpebre sul mondo di oggi e tenerle aperte fino a che gli occhi, stanchi delle immagini che vedono, non vengono alleviati da umide lacrime.

Willy Loman rappresenta tutti i valori di quella società moderna con i quali sono cresciuto, circondato dall'etica del lavoro, della fama, della prestazione, e della reputazione. E' il padre di due figli che seguono la sua strada, vive per lavorare incantato come tutti del mito instancabile di un traguardo da raggiungere, pena la conduzione di una vita mediocre e infelice.

Tutti abbiamo cercato in un modo o nell'altro di seguire le orme dei nostri genitori, o di sentirci realizzati e aprirci una via verso il nostro futuro, mantenendo o costruendoci una rispettabile posizione sociale. Billy vede nel suo impiego il suo ideale di vita e sa che se gli venisse privato il suo ruolo perderebbe ogni fonte di orgoglio.

Vedo in lui l'ambizione, l'orgoglio, la voglia di arrivare ad un obiettivo che sente come fondamentale nella sua vita, mosso da un desiderio che si fa tanto più forte e lacerante quando si trova di fronte al fallimento. La sconfitta segna il confine tra un'esistenza anonima tra ammirazione ed emarginazione, che Billy vuole evitare a tutti i costi, come i figli Biff e Happy, pieni di energia e pieni di domande, in conflitto con il padre ma forse in fondo anche loro irrisolti.