Il giardino dei ciliegi
Ferdinando Bruni
con
Ida Marinelli
Elio De Capitani
Federico Vanni
Elena Russo Arman
Luca Toracca
Nicola Stravalaci
Corinna Agustoni
Carolina Cametti
Fabiano Fantini
Vincenzo Giordano
Marco Vergani
Liliana Benini
Non è un caso, forse, che la tubercolosi abbia posto fine alla vita di Čechov pochi mesi dopo la prima rappresentazione de Il Giardino dei Ciliegi, l’ultimo lavoro di questo gigantesco drammaturgo russo. Quasi fosse la chiusura di un ciclo. La natura, anche in questo caso, la fa da padrona, come nella stagionalità della fioritura dei ciliegi (o piuttosto dovremmo dire della vita), che tutti, attori e spettatori, si aspettano di vedere ma che mai compare sulla scena.
E tra ricordi, attese, speranze, lacrime e risate, qualche furbizia e mille facezie, Čechov con una leggerezza farsesca ci racconta il dramma dell’esistenza.
Tralasciando la lettura politica, mi appello a Ferdinando Bruni (oltre che materico/passionale attore, in questa occasione “solo” mirabile regista): “Čechov si nasconde dietro la sua creazione, senza imporci una tesi o una visione, lasciandoci liberi (....) di leggervi quello che ciascuno sente importante per sé. Il resto non conta”.
Quel che conta per me, in questo Giardino, oltre alla regia naturalmete, è la compagnia. Talmente ricca di collaudati attori che è impossibile citarli tuti, perché solo citarne i nomi, senza spendere qualche parola in più, non renderebbe loro il giusto merito.