Harper Regan
Tamara Anna Malleo
Simon Stephens
Elena Russo Arman
Cristina Crippa
Camilla Semino Favro
Marco Bonadei
Cristian Giammarini
Francesco Acquaroli
Martin Chishimba
regia
Elio De Capitani
scene e costumi
Carlo Sala
"Vuoi sapere cosa c'è che avvelena di più la vita? Il rimpianto e la paura. E il senso di colpa. Sai quando pensi di sapere come vanno le cose? E' pericoloso. L'unica cosa che possiamo mai sapere è che non sappiamo mai niente." Queste sono le parole che pronuncia Harper Regan, una donna di quarant'anni, una vita vissuta con distacco, piena di rassicuranti certezze, parlando con Tobias un diciassettenne, coetaneo della figlia, dopo essere tornata a casa, dalla sua città d'origine dopo soli due giorni, non avendo fatto neanche in tempo a rivedere il padre prima che morisse.
In questo breve viaggio ogni incontro (Elwood, Mickey, Tobias, Duncan, James, Justin, Mahesh) si rivela fondamentale per Harper; attraverso l'altro, abbandona le sue certezze e recupera la paura del non sapere, l'incertezza della continua scoperta di essere diversa da ciò che credeva, si sorprende capace di provare indulgenza ma anche rabbia, di essere audace ma anche spaventata e finalmente si rende conto che amare veramente significa accettare le debolezze altrui, gli errori, comprendere che le persone più care (nel suo caso il marito Seth, la figlia Sarah, la madre Alison, il padre) non sono la proiezione delle proprie aspettative e dei propri bisogni ma sono semplicemente anime con le loro luci e le loro ombre, in continuo movimento.
Harper comincia pian piano a trasformare il giudizio, che per una vita intera ha oscurato la visione di ogni sua azione, in comprensione non solo verso gli altri ma soprattutto verso se stessa.