Geppetto e Geppetto
Tindaro Granata
Alessia Bellotto
Angelo Di Genio
Tindaro Granata
Carlo Guasconi
Paolo Li Volsi
Lucia Rea
Roberta Rosignoli
luci e suoni
Cristiano Cramerotti
coproduzione Teatro Stabile di Genova, Festival delle Colline Torinesi, Proxima Res
Quando sono nata la tv era in bianco e nero, non esistevano né cellulari né p.c., uomini e donne si sposavano giurandosi eterno amore e non potevano ritrattare, i bambini nascevano sotto i cavoli o li portava la cicogna.
Poi sono arrivati la TV a colori e il divorzio; i cavoli son diventati indigesti e le cicogne hanno cominciato ad estinguersi per lasciare il posto a uomini e donne che sceglievano se portare a termine una gravidanza.
E poi sono arrivati il cellulare, il p.c. e i nativi digitali.
Mia nipote è una nativa digitale ma il mio pronipote, se mai ne avessi uno, potrebbe essere un ...come chiamarlo? Nativo “non convenzionale”? Potrebbe essere figlio di 2 donne. Ma se invece che una nipote avessi un nipote, potrebbe essere figlio di 2 uomini, se ricorressero alla GPA.
Mamma mia che confusione? O forse dovrei dire “papà mio che confusione”?
Tindaro Granata, moderno Collodi, c’invita con l’immensa umanità che lo contraddistingue, a riflettere su un tema mai affrontato prima in teatro, e lo fa con umiltà, senza saltare a conclusioni affrettate. E’ cauto, Tindaro. Ci conduce con passo lieve, tenendoci per mano, su un terreno appena seminato, i cui frutti non sono ancora maturati.