Dragpennyopera
Nathalie Deana
Alessio Calciolari
musiche originali
A volte prevale l’uno a volte l’altro; alla fine dovranno rassegnarsi a coesistere come in tutte le cose, ma nel frattempo il loro rincorrersi dà il ritmo a quello che succede sul palco.
Pensandoci bene, un Bellini (ma anche due o tre) avrebbe potuto essere propedeutico in questo caso, perché con un pizzico di fervore in corpo si fa più in fretta a lasciarsi andare e poi quando, nel playback di un personaggio, la voce della Bertè irrompe con «Che strano uomo avevo io…» come si fa a non seguirla? Dal palco c’hanno appena fatto sapere che un uomo, anzi L’uomo, sta per essere impiccato, e allora con maggior convinzione: «Io mi vestivo di ricordi per affrontare il presente». Tutte lo amano e vorrebbero averlo; tutte hanno un qualche motivo per odiarlo e, di fatto, lo lasciano morire. E intanto vorrei chieder loro, fra un cappio e l’altro: ma quei primi tempi, anche se non si sa fino a che punto fossimo davvero innocenti, quando con un «Sei bellissima» lanciato o ricevuto (e coniugato a piacere, «Siete bellissimi» funziona uguale) riuscivamo comunque a salvarci… ci sono ancora o se ne sono già andati lasciando appena una piccola traccia, come il mascara sui dischetti di cotone a fine serata?