Cous cous klan
Maria Spazzi
costumi
Erika Carretta
muscihe originali
Massimiliano Setti
luci e direzione tecnica
Giovanni Berti
Teatro dell'Elfo, Teatro Eliseo, Marche Teatro
In collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana e Corte Ospitale - residenze artistiche
Riprendiamoci, rubandola, la vita che ci è stata negata.
Stacco.
Improvvisiamo una banda di ladri. “Operazione San Gennaro”. …no, ai santi non ci si vota più, i santi si rubano. E stop! …Ok Prendi: un prete spretato, un jihadista mancato, un pubblicitario sfigato. Aggiungi: una pazza spiritata e una sorella di sesso assatanata. Concludi: con un gay incompreso e incomprensibile persino a se stesso… Non hai più una banda… hai un cous cous. Un Cous Cous Klan.
Stacco. Sgarbo. Schiaffo.
Si vince perché si ama. Non per se stessi, ma per gli altri.
La vittoria è una per tutti!
Schiaffo.
Dov’è finito l’amore? Dov’è chi è “amore”? Dov’è l’amore per cui ho vinto?
Schiaffo.
Non si deve vincere per gli altri. Si deve vincere per se stessi. Schiaffo.
La vittoria è una per tutti?
Allora, la vittoria sarà: mia.
Schiaffo.
Schiaffo.
Schiaffo.
Schiaffo…
Game over!