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"Knowledge is power."  Francis Bacondivisorio"Always forgive your enemies - nothing annoys them so much."  Oscar Wildedivisorio"Life is a tragedy when seen in close-up, but a comedy in long-shot." Charlie Chaplindivisorio"If you want a happy ending, that depends, of course, on where you stop your story." Orson Wellesdivisorio"Life is divided into the horrible and the miserable."  Woody Allendivisorio"Cela vieillit, tu sais, d'être une jolie fille sans un sou." Jean Anouilh divisorio"Hell is empty and all the devils are here."  William Shakespearedivisorio"Acting is a nice childish profession - pretending you're someone else and, at the same time, selling yourself."  Katharine Hepburndivisorio"If you don't know where you are going, any road will get you there." Lewis Carrolldivisorio"I'll always be there because I'm a skilled professional actor. Whether or not I've any talent is beside the point." Michael Cainedivisorio"The nicest thing for me is sleep, then at least I can dream." Marilyn Monroedivisorio"La meilleure crème de beauté, c'est la bonne conscience." Arlettydivisorio

Collaborators

mellini
 
scene e costumi
Erika Carretta
 
disegno luci
Fabrizio Visconti

musiche originali
Rossella Spinosa
 
produzione
Teatro Filodrammatici di Milano per il progetto 220 anni senza perdere il Filo… promosso da Accademia dei Filodrammatici

 

Di ambientazioni appena evocate (una credenza-stanza, un letto-mondo, una tela cerata-inferno) che dilatano lo spazio, di dialoghi incredibili che fanno ridere-piangere-arrabbiare-paura, di attori bravissimi che sembrano rendersi conto dell’incredibile mondo che stanno creando e danno tutti il meglio. E di storia, una storia così vera e vicina e terribile da sembrare un racconto inventato per spaventare i bambini, e invece.

 

Esco dal teatro dopo un’ora, tre ore, sessant’anni, non lo so neanch’io. “BELLO” penso, con gli occhi a cuore come un manga giapponese (Perdonate la licenza, ma in un discorso che va da Stalin a Trainspotting possono benissimo entrare anche i manga). E, mentre aspetto di andare a casa, tiro fuori il cellulare e scrivo ai miei amici: “Cazzo andate subito a vedere Collaborators ai Filodrammatici, è fighissimo!”. Frase che poi, nella sua povertà lessicale, potrebbe benissimo prestarsi a diventare la più immediata, istintiva recensione per uno spettacolo che per me, in questa stagione 2016-’17, potrebbe tranquillamente aspirare a diventare LO spettacolo dell’anno.