Atti osceni
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Nando Frigerio
suono
Giuseppe Marzoli
assistente alla regia
Giovanna Guida
assistente ai costumi
Saverio Assumma
Giovanna Guida
assistente ai costumi
Saverio Assumma
produzione
Teatro dell'Elfo
Teatro dell'Elfo
Travolta da questo sistema è quindi destinata a soccombere la reputazione di Oscar Wilde, nonostante la sua splendente fama di poeta, scrittore e commediografo.
E infatti, quando nel processo la difesa del l’imputato Marchese di Queensberry, sta per introdurre le testimonianze che comproveranno i comportamenti scandalosi di Wilde, per dimostrare la verità della propria insinuazione, è egli stesso a rinunciare alla causa, consapevole che la verità del fatto attribuitogli sarebbe emersa e che l’accusa di diffamazione sarebbe caduta. Ma a nulla vale avere abbandonato la contesa: delle testimonianze si servirà infatti il potere, incarnato dalla Regina Vittoria, per processare, condannare e quindi rovinare Oscar Wilde come uomo e come artista.
A tale orribile prospettiva tenta di contrapporsi la commovente, sincera e perciò impossibile difesa che Wilde/Franzoni, divenuto imputato, fa apertamente di se stesso, dichiarandosi innocente di qualsiasi male, rivendicando al cospetto dei propri giudici e degli spettatori la nobile essenza della propria vita, delle proprie opere e di tutte le arti, che egli rappresenta, e che non possono essere contaminate dalle accuse rivoltegli.
E infatti, quando nel processo la difesa del l’imputato Marchese di Queensberry, sta per introdurre le testimonianze che comproveranno i comportamenti scandalosi di Wilde, per dimostrare la verità della propria insinuazione, è egli stesso a rinunciare alla causa, consapevole che la verità del fatto attribuitogli sarebbe emersa e che l’accusa di diffamazione sarebbe caduta. Ma a nulla vale avere abbandonato la contesa: delle testimonianze si servirà infatti il potere, incarnato dalla Regina Vittoria, per processare, condannare e quindi rovinare Oscar Wilde come uomo e come artista.
A tale orribile prospettiva tenta di contrapporsi la commovente, sincera e perciò impossibile difesa che Wilde/Franzoni, divenuto imputato, fa apertamente di se stesso, dichiarandosi innocente di qualsiasi male, rivendicando al cospetto dei propri giudici e degli spettatori la nobile essenza della propria vita, delle proprie opere e di tutte le arti, che egli rappresenta, e che non possono essere contaminate dalle accuse rivoltegli.
“Le arti”, dice vibrando, “sono le uniche influenze civilizzatrici del mondo, e senza di esse gli esseri umani sono dei barbari”. Già da fanciulli vanno quindi educati alla bellezza, perché –idea tanto magnifica quanto irrealizzabile–un’educazione estetica rende più umane le persone.