Arlecchino servitore di due padroni
Guido Fiorato
costumi
Sandra Cardini
musiche Arturo Annecchino
luci
Pasquale Mari
Teatro Stabile di Torino
Teatro Nazionale
E io l’ho amato. ...e l’ho trovato insopportabile.
Avrei voluto frustare tutti i personaggi e, contemporaneamente, saltare sul palco a difenderli, tutti... dal giudizio del pubblico e da loro stessi.
Ho percepito tutto il peso di questo testo e, insieme, ho pianto per la leggerezza di questa umanità.
Quindi, ora, Arlecchino, ancora una volta: aiutaci!
Via le maschere, signori, ognuno rinunci al ruolo che per tradizione, o per costume, o per abitudine... la società ci ha imposto. Liberiamoci dal “si è sempre fatto così” e buttiamoci nel parco giochi un po’ sdrucito che è la vita di Arlecchino... ...da Strehler fino a Binasco è lui il nostro vero padrone. Arlecchino è il teatro: un piccolo demone che mette in crisi ogni certezza con cui ci eravamo appena seduti comodi in poltrona.