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To the Ends of the Earth

montedororaccontato da
Marialuisa Montedoro
 


 

Ma quello della “fortuna” è solo uno dei temi; si potrebbe ampiamente parlare della tossicità di certa televisione, del ruolo della donna nella società, dell’esasperato valore dato al denaro che tutto non può comprare, della speranza, del dialogo, del nucleare, dell’orgoglio di essere giapponesi e addirittura di Dio e della vita dopo la morte.

Un film quello di Kurosawa che mette al centro il tema del superamento dei confini, del nostro piccolo mondo o della vita stessa, in linea con la traduzione letterale del titolo giapponese Tabi no Owari Sekai no Hajimari: “La fine di un viaggio, l’inizio di un mondo”.

Tra tentennamenti e slanci, paure e curiosità, Yoko affronta questa nuova esperienza con impegno e dedizione, anche quando le viene chiesto di mangiare un piatto locale a base di riso che per esigenze di scena sarà crudo o quando il suo regista le fa fare non uno ma ben tre giri su un’infernale macchina al parco giochi di Tashkent (in una scena che Alfred  Hitchcock avrebbe sicuramente apprezzato).