To the Ends of the Earth
Marialuisa Montedoro
Yusuke Hayashi
suono
Shinji Watanabe
produttore
Eiko Mizuno-Grey
Toshikazu Nishigaya
Jason Grey
production designer
Norifumi Ataka
produzione
Loaded Films
L’ingenua Yoko arriva persino ad anteporre la felicità di una capra in cattività, incontrata per caso in una buia notte durante una delle sue solitarie esplorazioni lontano dal centro della città, alla sua incolumità fisica rischiando di perdere l’ultimo autobus che può riportarla al sicuro in albergo. A poco a poco, però, riuscirà a mettere a fuoco i suoi veri desideri e a trovare le risposte che cerca: love is the answer sembra volerci dire, anzi cantare con tutto il fiato che ha.
Per Kurosawa l’amore è la risposta, sia nel privato sia nel pubblico; del resto, come un amorevole poliziotto ribadisce a Yoko in occasione del suo fermo per aver inconsapelvomente filmato dove era vietato, per conoscersi bisogna parlarsi ma se non c’è una lingua comune possono generarsi pericolosi fraintendimenti e immotivate paure.
Alla fine il bramul non lo vedremo, ma poco importa. La stessa Yoko che se ne era fatta un cruccio pensando di non essere abbastanza fortunata, proprio sul finire del film si renderà conto di essere tutto sommato molto fortunata dal momento che il destino ha risparmiato la vita del suo amato, che in Giappone fa il pompiere e scampa ad un enorme rogo. Come a dire che la fortuna, ammesso che sia lecito misurarla, la si deve tarare sulle cose che contano, sugli affetti, e non su immaginari super-pesci creati dalla fantasia popolare.