Heart of a dog
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Marialuisa Montedoro
Arte
Canal Street Communications
Celluloid Dreams
Field Office
distribuzione
Abramorama
USA, 2015
Ci narra del nostro essere di passaggio, del suo pellegrinaggio, del prepararsi alla morte, della memoria e della sua necessità per andare avanti, perché la memoria nasconde molte risposte, perché la vita può essere capita solo guardando indietro ma deve essere vissuta andando avanti; dell’importanza dell’empatia perché per comunicare con un cane devi conoscerlo e immaginare cosa ti risponderebbe se gli ponessi una domanda.
Ci confessa il bisogno intimissimo di sentirsi figli amati, dei sogni, dei sensi di colpa, dell’imparare a sentirsi tristi senza essere tristi e ci ricorda che ognuno si costruisce un suo mondo che non coincide con il nostro. Quando l’amata Lolabelle si ammala e muore, Anderson chiede aiuto al suo Maestro: il Libro dei Morti tibetano vieta di piangere in occasione di una morte. Non è concesso. Invece di piangere ogni volta che pensiamo a qualcuno che abbiamo amato è consigliato fare un dono o compiere un’azione gentile.
Ci parla di centinaia di cose Laurie e nessuna di esse è banale; non basterebbero mille fogli per restituire il valore di questo film. Come ci dice Laurie, alla fine ha capito che lo scopo della morte è la liberazione dell’amore e questa sua opera ne è testimonianza.