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Heart of a dog

montedororaccontato da Marialuisa Montedoro
 
regia e sceneggiatura
Laurie Anderson
 
fotografia
Laurie Anderson
Toshiaki Ozawa
Joshua Zucker-Pluda

montaggio
Melody London
Katherine Nolfi

musiche
Laurie Anderson
 

Locarno, martedì 9 agosto 2022.
“Dedicato alla bellissima anima di mio marito Lou Reed” sulle note di Turning Time Around, come dichiarato nei titoli di coda, Heart of a Dog, scritto e diretto da Laurie Anderson, è una generosa testimonianza autobiografica, un lungometraggio tanto prezioso quanto intimo, un bellissimo dono.

E’ un viaggio multimediale, a tratti onirico, toccante e commovente, che ci parla di Anderson attraverso il suo rapporto con la cagnetta Lolabelle, della sacralità della vita, della bellezza, che si tratti di persone, animali, piante, paesaggi, sapori, cieli, colori, suoni o odori. Anderson ci parla su più piani: da cittadina americana, da moglie, da figlia, da sorella, da amica; ci parla di pubblico e di privato. Affronta il tema della morte, tabù nella civiltà occidentale.

Ci parla del post 11 settembre, di come abbia fatto da spartiacque, di come New York le fosse diventata insopportabile, dell’improvvisa comparsa di telecamere, elicotteri, poliziotti, e della sua fuga sui monti della California alla ricerca di calma; di come, su quei monti, abbia riconosciuto in Lolabelle lo stesso sguardo atterrito dei newyorkesi quando durante una passeggiata dei falchi puntano la cagnetta per farne preda: Lolabelle, una rat terrier addestrata a presidiare e proteggere le frontiere terrestri evidentemente non aveva mai pensato che il pericolo potesse arrivare dall’alto, proprio come non lo avevamo mai pensato gli americani. Anderson saltella tra citazioni di Wittgenstein e David Foster Wallace con magica naturalezza. Confessa la sua passione per un dipinto di Goya.