La società
Marche Teatro/Teatro Stabile Pubblico
“Cosa allora?”
“Ieri sera, ho visto uno spettacolo e mi è venuto il lonfo”.
“Uscita e preso freddo? Ieri sera freddo. Giorno caldo da morire, sera freddo. Anche teatro freddo, vedrai”.
“No, in teatro si stava bene, ma…”
“Attori cani?”
“Attori pazzeschi. Bravissimi. Commuoventi”.
“Davvero?”
“Davvero. Ecco, forse è proprio quello. Mi sono così commossa che…”
“Commossa si dice lonfo? Con o? Non lonfa, con a? Italiano difficile, io sbaglia sempre”.
“Praticamente lo spettacolo parlava dei sogni infranti, delle cose che si volevano fare nella vita ma poi non si sono fatte o si sono fatte a metà o con mille compromessi e…”
“E loro volevano fare attori?”
“Sì, sì. E ci sono riusciti. Sono davvero bravissimi. Anzi, vorrei che andassi a vederlo. Poi c’è un’attrice che parla come te”.
“Di Ucraina?”
“No, in realtà è italiana ma interpreta una rumena”.
“Io non sono di Romania!”
“Lo so perfettamente. Dicevo solo che ha un modo di parlare che è molto simile al tuo. Solo che lei fa finta, cioè… recita”.
“Tu sicura no attori cani? Se lei fa di Romania come di Ucraina?”
“Ti giuro che sono tutti bravissimi, lei soprattutto. Compagnia MusellaMazzarelli, ai Filodrammatici, mi piacerebbe che li vedessi”.
“Vicino Scala?”
“Lì… Mi ha fatto un piacere immenso rincontrarli. Eravamo a scuola insieme da ragazzini e vederli così cresciuti, coi corpi cambiati, qualcuno con figli, un sacco di progetti…”
“Loro adesso vecchi come te?”