La lingua langue
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Uno spettacolo che si propone di fare il punto sulla nostra salute sintattica e grammaticale, mettendo non solo i puntini sulla i, ma anche gli accenti e gli apostrofi al posto giusto.
Ecco che suona la campanella, la lezione inizia, entra in aula il professor Stravalcioni. Lo spettatore viene ricacciato indietro nel tempo, quando ancora scolaretto si ritrovava seduto al banco domandandosi se sarebbe sopravvissuto alle insidie della mattinata: l’appello che può gettarti nel ridicolo, articoli e virgole messi sempre in posizioni diverse da dove te li aspetteresti e domande capaci di sprofondarti nel panico più totale: “Qual è il participio passato del verbo splendere?”
La lezione del professor Stravalcioni prosegue spietata per un’ora e vede alternarsi sul palco diversi personaggi fra i quali angeli e demoni, qualche scolaretta la cui visione vi impedirà di addormentarvi felici per i prossimi mesi, e persino una versione nasona della Montessori, figura straordinaria e mai abbastanza celebrata nel nostro Paese.
Il testo e la regia di Francesco Frongia sono scoppiettanti ed efficaci, e trovano la loro piena realizzazione anche grazie all’interprete scelto, Nicola Stravalaci. Stravalaci è un attore diverso da tutti gli altri, capace di regalare un’anima a qualsiasi personaggio sia chiamato ad interpretare e che diventa straordinario ogni qualvolta gli viene data la possibilità di esprimere ciò che chi ha la fortuna di conoscerlo può godere anche fuori dal palco: un’ironia intelligente e gioiosa, a tratti cinica, a tratti poetica, qui al servizio di uno spettacolo capace di divertirci e allo stesso tempo farci pensare.
Ecco che suona la campanella, la lezione inizia, entra in aula il professor Stravalcioni. Lo spettatore viene ricacciato indietro nel tempo, quando ancora scolaretto si ritrovava seduto al banco domandandosi se sarebbe sopravvissuto alle insidie della mattinata: l’appello che può gettarti nel ridicolo, articoli e virgole messi sempre in posizioni diverse da dove te li aspetteresti e domande capaci di sprofondarti nel panico più totale: “Qual è il participio passato del verbo splendere?”
La lezione del professor Stravalcioni prosegue spietata per un’ora e vede alternarsi sul palco diversi personaggi fra i quali angeli e demoni, qualche scolaretta la cui visione vi impedirà di addormentarvi felici per i prossimi mesi, e persino una versione nasona della Montessori, figura straordinaria e mai abbastanza celebrata nel nostro Paese.
Il testo e la regia di Francesco Frongia sono scoppiettanti ed efficaci, e trovano la loro piena realizzazione anche grazie all’interprete scelto, Nicola Stravalaci. Stravalaci è un attore diverso da tutti gli altri, capace di regalare un’anima a qualsiasi personaggio sia chiamato ad interpretare e che diventa straordinario ogni qualvolta gli viene data la possibilità di esprimere ciò che chi ha la fortuna di conoscerlo può godere anche fuori dal palco: un’ironia intelligente e gioiosa, a tratti cinica, a tratti poetica, qui al servizio di uno spettacolo capace di divertirci e allo stesso tempo farci pensare.