Improvvisamente l'estate scorsa
Tennessee Williams
Cristina Crippa
Elena Russo Arman
Cristian Giammarini
Corinna Agustoni
Enzo Curcurù
Sara Borsarelli
regia
Elio De Capitani
scene
Carlo Sala
costumi
Ferdinando Bruni
Approdo all’Elfo Puccini in una fredda sera invernale e... suddenly mi ritrovo catapultata a New Orleans, negli anni ’30, nel lussureggiante giardino della lussuosa villa di proprietà dell’anziana Mrs. Violet Venable (per l’occasione, la gigantessa Cristina Crippa, credo di non dover aggiungere altro). L’allestimento scenico è opulento e talmente suggestivo che improvvisamente ho caldo. Un ventaglio, vi prego!
La nostra Mrs. Venable ha perduto, in circostanze misteriose durante un viaggio in Spagna, il figlio Sebastian (omosessuale per tutti ma non per lei), con il quale la donna aveva un rapporto tanto morboso quanto idealizzante. Mrs. Venable vuol fare lobotomizzare quella “pazza” di sua nipote Catherine Holly, rappresentata in scena da Catherine Holly in persona (perché Elena Russo Arman in questa dramma è proprio come un pisello nel suo baccello, bravissima) che l’ha accompagnato in quel suo ultimo viaggio estivo, unica testimone scomoda del fattaccio, che con i suoi racconti potrebbe irrimediabilmente sporcare il ricordo di quel figlio tanto puro e devoto dedito solo alla poesia.
La povera Catherine è rimasta talmente scossa dalla tragica dipartita del cugino da ricordare in modo apparentemente sconnesso, ma comunque pericolosamente disdicevole agli occhi di Mrs. Venable, i tragici accadimenti ed è da qualche tempo stata fatta rinchiudere a spese della vecchiaccia in una struttura protetta, sorvegliata a vista da una suora tosta e anche un po’ tabagista (la camaleontica Sara Borsarelli, nel doppio ruolo di sorella Felicity e Miss Foxhill, assistente personale e sottomessa di Mr. Venable).