Il bosco
raccontato da
Flavio Feniello
David Mamet
Antonio Mingarelli
con
Alberto Onofrietti
Silvia Giulia Mendola
Teatri della Plebe
Pianoinbilico
Nick e Ruth sono i protagonisti de Il bosco di David Mamet, messo in scena da Antonio Mingarelli con Alberto Onofrietti e Silvia Giulia Mendola.
Può essere accaduto a chiunque, come a Nick, di trovarsi in un “bosco”, senza sapere come si sia finitì lì; soprattutto senza sapere come uscirne, perché non si è consapevoli di esserne intrappolati.
Nick vive in una casa in questo bosco, in riva al lago, in particolare trascorre il tempo sul patio, né dentro né fuori, su un confine: il confine tra la gabbia nella quale convive con incubi e sogni ricorrenti ( l’immagine di un orso, il ricordo degli amici, i pericoli ) e l’acqua, la liberazione dai propri fantasmi.
E solo una donna, Ruth, può prenderlo per mano e nel buio della notte, sotto la luna che illumina il lago, prende per mano Nick per accompagnarlo in un percorso verso una nuova nascita. La notte quindi passerà tra dialoghi serrati che sono i tentativi di Ruth di scavare nell’anima e liberare Nick, scontri dialettici e anche fisici, racconti del proprio vissuto o delle favole raccontate dalle nonne, perché per capire chi siamo oggi è necessario affrontare e “scoprire” il nostro ieri.
Sotto la pioggia purificatrice, circondati dal rumore dei tuoni e prima dal canto dei grilli ( effetti perfettamente coordinati dall’accurata regia di Antonio Mingarelli ), Nick e Ruth trascorrono questa notte catartica in un incontro/scontro verso l’alba: alba che non porterà una “soluzione” o certezze, ma almeno la speranza di aver trovato il giusto sentiero da percorrere per poter uscire dal buio del bosco.