Menu


"Knowledge is power."  Francis Bacondivisorio"Always forgive your enemies - nothing annoys them so much."  Oscar Wildedivisorio"Life is a tragedy when seen in close-up, but a comedy in long-shot." Charlie Chaplindivisorio"If you want a happy ending, that depends, of course, on where you stop your story." Orson Wellesdivisorio"Life is divided into the horrible and the miserable."  Woody Allendivisorio"Cela vieillit, tu sais, d'être une jolie fille sans un sou." Jean Anouilh divisorio"Hell is empty and all the devils are here."  William Shakespearedivisorio"Acting is a nice childish profession - pretending you're someone else and, at the same time, selling yourself."  Katharine Hepburndivisorio"If you don't know where you are going, any road will get you there." Lewis Carrolldivisorio"I'll always be there because I'm a skilled professional actor. Whether or not I've any talent is beside the point." Michael Cainedivisorio"The nicest thing for me is sleep, then at least I can dream." Marilyn Monroedivisorio"La meilleure crème de beauté, c'est la bonne conscience." Arlettydivisorio

Il bosco

feniello
raccontato da
Flavio Feniello
 
di
David Mamet
 
regia
Antonio Mingarelli

con

Alberto Onofrietti
Silvia Giulia Mendola

produzione
Teatri della Plebe
Pianoinbilico
 
 
 

Nick e Ruth sono i protagonisti de Il bosco di David Mamet, messo in scena da Antonio Mingarelli con Alberto Onofrietti e Silvia Giulia Mendola.

 

Può essere accaduto a chiunque, come a Nick, di trovarsi in un “bosco”, senza sapere come si sia finitì lì; soprattutto senza sapere come uscirne, perché non si è consapevoli di esserne intrappolati.

 

Nick vive in una casa in questo bosco, in riva al lago, in particolare trascorre il tempo sul patio, né dentro né fuori, su un confine: il confine tra la gabbia nella quale convive con incubi e sogni ricorrenti ( l’immagine di un orso, il ricordo degli amici, i pericoli ) e l’acqua, la liberazione dai propri fantasmi.

 

E solo una donna, Ruth, può prenderlo per mano e nel buio della notte, sotto la luna che illumina il lago, prende per mano Nick per accompagnarlo in un percorso verso una nuova nascita. La notte quindi passerà tra dialoghi serrati che sono i tentativi di Ruth di scavare nell’anima e liberare Nick, scontri dialettici e anche fisici, racconti del proprio vissuto o delle favole raccontate dalle nonne, perché per capire chi siamo oggi è necessario affrontare e “scoprire” il nostro ieri.

 

Sotto la pioggia purificatrice, circondati dal rumore dei tuoni e prima dal canto dei grilli ( effetti perfettamente coordinati dall’accurata regia di Antonio Mingarelli ), Nick e Ruth trascorrono questa notte catartica in un incontro/scontro verso l’alba: alba che non porterà una “soluzione” o certezze, ma almeno la speranza di aver trovato il giusto sentiero da percorrere per poter uscire dal buio del bosco.