Girotondo.com
Tamara Anna Malleo
Bruno Fornasari
ispirato a "Girotondo"
di Arthur Schnitzler
Tommaso Amadio
Alice Redini
scena e costumi
Erika Carretta
regia
Bruno Fornasari
assistente alla regia
Michele Basile
assistente costumista
Linda Muraro
Mai ci ha sfiorato il sospetto che le nostre passioni non abbiano tanto un 'bisogno da soddisfare' quanto un 'senso da dischiudere'; così si apre "Girotondo.com" scritto e diretto dal brillante Bruno Fornasari. Sei scene, undici personaggi diversi per età e condizione sociale, ognuno a suo modo alla ricerca di un proprio senso; ciascuno dei protagonisti è in movimento, perduto, vinto, dominato da un desiderio che lo lega temporaneamente a un altro, ma che in realtà lo spinge alla scoperta di una parte di sé, quella più nascosta e a volte inconfessabile. Un ponte di intenzioni e sensazioni collega il Girotondo di Schnitzler e quello raccontato da Fornasari, due universi abitati da personaggi animati dal desiderio, due autori che si guardano negli occhi; il primo rimane lì, nel suo di mondo, il secondo decidere di voltarsi e portare con sé quello sguardo aprendosi al flusso della vita, a ciò che accade oggi, raccontando con verità scenica, condita da un pizzico di cinismo e una buona dose di onestà, il nostro modo di vivere l’eros.
Non ci sono schemi, non ci sono strategie ma passioni profonde animate da desideri differenti: potere, rivalsa, rifiuto, il senso del proibito, la scoperta, l'affermazione del proprio impulso contro ogni forma di razionalità; in questo viaggio libero da giudizi morali, ciascuno dei protagonisti scopre qualcosa di se stesso attraverso l'altro, riscopre egoisticamente nel desiderio quello che più profondamente è, senza bugie o vane aspettative, consapevole della propria debolezza e di quella dell'altro; alla fine del Girotondo forse sarà più facile confessare per una volta la propria verità, anche se potrebbe non essere riconosciuta come tale.