Fuck Me(n)
raccontato da
Renata Ciaravino
Massimo Sgorbani
Giampaolo Spinato
Roberto Traverso
Alex Cendron
regia e light design
Carlo Compare
Paolo Coletta
Festival Mixité
Dionisi Compagnia Teatrale
Studi sull'evoluzione della specie di genere maschile
Parto dalla fine e penso all’Uomo nudo (Alex Cendron) che penzola. Come un morto, una scimmia, un bambino lasciato solo al parco. Attaccato a un braccio di ferro, un ramo. Penso a tutte le volte che ci sentiamo così quando ci sentiamo battuti, persi, e che vorremmo spogliarci e appenderci e lasciarci andare via, in silenzio.
Riprendo dall’inizio e penso a come la scrittura sia la depositaria delle cose che non si possono dire, delle ferite che non si riescono ad esporre. Penso allora a Massimo Sgorbani, Giampaolo Spinato e Roberto Traverso, e alla loro esposizione: raccontare l’Uomo che perde riferimenti, autorevolezza, che perde forza, stremato. E li ringrazio per avermi, come spettatrice, resa testimone di questa spoliazione. L’Uomo ha governato e governa il mondo.
L’Uomo è mio padre, mio marito, mio figlio. L’uomo è la sua forza fisica, la condanna a sollevare più pietre di tutti, l’uomo è responsabilità: condannato nei secoli ai campi, alla guerra, alla trincea, anche quando –forse- avrebbe voluto piangere, disertare, alzare bandiera bianca. Fuck Me(n) è il racconto dell’essere umano braccato dentro alla sua categoria.
Un bambino che promette al padre che sarà forte, che promette alla moglie che non gli farà mai mancare niente, un uomo che promette al mondo che sarà sempre sul trono. Fuck Me(n) è uno spettacolo sulla virilità, sulle ragioni del nemico, anche quando non le sopporti, ti fanno venire da vomitare.