Dove crescono le ortiche
Paolo Scotti
Tobia Rossi
Monica Faggiani
Paola Giacometti
Justine Mattera
regia
Alessandro Castellucci
scene
Andrea Colombo
costumi
Arionne Monique Medici
Quando si avvicina la chiusura della stagione teatrale si alzano le antenne dei curiosi, degli amanti del teatro, di coloro che vanno in giro a guardar che succede.
Milano è piena di anteprime, magari poco reclamizzate, dove è possibile trovare piccole meraviglie trascurate dai più, ma che sono linfa vitale per tutto il movimento.
E’ il caso di “Dove crescono le ortiche” visto in una calda serata di mezza primavera all’Out Off di via Mac Mahon.
Un testo di Tobia Rossi, un giovane autore già premio Nazionale Teatrale Eduardo De Filippo, che racconta una storia americana. Quella di “Mammina” e “Tesoro” rispettivamente zia e cugina di Jacqueline Kennedy.
Un’opera sul cinismo, sull’orlo del baratro, di un rapporto madre/figlia, claustrofobico, decadente, circondato dall’immondizia reale e virtuale.
In scena una magistrale Monica Faggiani nei panni della vecchia madre, che disegna tratti di cattiveria pura, celati dietro un rancoroso sorriso di chi ha passato una vita a sedurre senza pagar conto, una bravissima Paola Giacometti nel difficilissimo ruolo di figlia ostaggio della malvagità materna. Ruolo che ricopre con una grande prova attoriale, a tratti commuovente e sempre sincera nel porsi, davvero bravissima, e una inaspettata Justine Mattera che entra un po’ timida, ma nel passare dei minuti, diventa convincente e perfettamente in parte, nei panni della seducente e aristocratica Jacqueline Kennedy.