Divine parole
Alfonso De Vreese
Benedetto Patruno
Marco Risiglione
scene
Paolo Fantin
costumi
Carla Teti
luci
Alessandro Carletti
produzione
Piccolo Teatro di Milano - Teatro d'Europa
Ma non è Uomo, l'uomo che dimentica Dio, che si è fatto uomo per comprendere nella sua perfezione l'errore umano.
Non è Uomo, chi non pecca per paura di scoprire che si è fatto carne, la stessa carne di quel Dio che nel mistero del sangue ha posto il seme del suo unico figlio.
Non è Uomo, chi non perdona, cedendo alla cupidigia e abbracciando il Male, abbandonando nel silenzio della coscienza allo sbando le parole divine, l'ultimo faro nella notte della perdizione.
Quella luce ultima è il Dio dei poveri, degli ubriachi e delle prostitute, degli assassini, dei bugiardi, delle adultere e dei diversi... Degli uomini: abissi di imperfezione al cui fondo sta la scintilla di Dio, che abbraccia il male e lo sconfigge col Perdono.
Qui sine peccato est vestrum
primus in illam lapidem mittat.