coppia aperta, quasi spalancata
Dario Fo
Franca Rame
Alessandra Faiella
Valerio Bongiorno
regia
Renato Sarti
scene e costumi
Carlo Sala
musiche
Carlo Boccadoro
disegno luci
Luca Grimaldi
Buio in sala. Normale, direte voi, siamo a teatro. Sì ma è buio da un po’ troppo tempo. E poi quella voce femminile, cortese ma ferma, che ripete come un disco rotto che siamo pregati di abbandonare la sala utilizzando le uscite di sicurezza. E non smette. Non smette, non smette, non smette. Panico? Macché. Noi in sala non facciamo un plissé e continuiamo a ridere. Mistero svelato: è saltata la luce ed è scattato l’allarme. Lo spettacolo è iniziato da meno di mezz’ora. E adesso? I tabagisti-antagonisti come me non perdono l’occasione di catapultarsi nel cortile a fumare. To’, c’è pure Syusy Blady.
Se come dice Alessandra Faiella “come andrà la stagione lo si vede dalla prima”, la stagione del Teatro della Cooperativa si preannuncia varia e sorprendente, potete credermi.
Ecco che il problema tecnico è risolto. Lo spettacolo riprende.
Il tema è noto: un marito (molto pirla) e una moglie (molto cornuta) in evidente crisi coniugale cercano di recuperare il rapporto aprendosi a nuove esperienze con partner alternativi (su iniziativa di lui, beninteso). Ma si sa, così va il mondo: in una coppia se è lui ad “aprirsi” è quasi fisiologico; se invece è lei ... lascio a voi le conclusioni, perché potrei dimenticarmi di essere (in fondo) una signora. Per dirla alla Faiella, se spalanchi la coppia si creano delle correnti pericolose; si può arrivare a rischiare la vita, lo sapevate?
Di Dario Fo e Franca Rame, “Coppia aperta, quasi spalancata”, viene riproposto da un Sarti che non conoscevo, alle prese con il lato leggero delle cose. E che mica si può sempre soffrire!