Anatomia comparata
Isabella Saliceti
immagine carta
da parati
Alessandra Catella
produzione
Teatro dell'Elfo
(Stephen Sondheim, Sunday in the park with George)
Cosa è stato, davvero?
Cosa, per me.
Come ricordo, come racconto, fingendo o forse dimenticando
Dimenticarsi le cose a teatro non è bello
Ma si può sempre improvvisare, fingere di sapere, inventare, per arrivare magari dove non ci aspettavamo.
Attraversare le sfumature di un attimo e scoprire un altro cielo, altre memorie, anche quelle che fanno male
Quelle di un altro testo, che avevamo scordato (ma avevamo recitato, eccome!)
Non ci piaceva? Forse ci assomigliava
Probabile
Ok, anche questo nello zaino. In fondo non pesa troppo, se qualcuno ti aiuta a portarlo
Lo zaino?
Il copione
Se pesa troppo, taglialo
Non posso, mi taglierei
Allora riscrivilo. E ancora, e ancora. Così non finisce mai
Mi aiuti?
A fare ordine?
…
Ecco, abbiamo fatto un amore, dove prima non c’era nessun amore
Solo un turista che scattava fotografie
Da dove iniziare? Da Romand? "Non sono mai stato così libero, la mia vita non è mai stata così bella. Sono un assassino. La mia immagine agli occhi della società è la peggiore che possa esistere, ma è più facile da sopportare che i miei vent'anni di menzogne".
Da Carrère stesso? "Non credo che in generale la finzione sia dalla parte del falso, dell'impostura. Solo che per me, nel mio uso personale, sì."
La realtà e la menzogna, la verità e la finzione, la vita e il teatro. Simili e distanti anni luce. Ma Carrère le porta a coincidere e sovrapporsi...
Quanta realtà nutre le invenzioni del cinema italiano di questi ultimi anni. Quanta verità risplende attraverso la dichiarata finzione del palco. Dalla cronaca alla letteratura, in una ininterrotta dissolvenza tra la prima e la terza persona. Le voci dei morti e le parole dei vivi. Le parole le parole le parole.
Tutto era evidente (così sembra, con il senno di poi), ma nessuno vedeva, forse nessuno davvero guardava, forse solo ascoltava. Nemmeno, solo sentiva. Un pubblico compiaciuto, appagato da una comoda versione dei fatti, dall'abile spettacolo di una vita. Di una NON vita.