il piccolo principe
Giulio Bonriposi
Antoine de Saint-Exupéry
Chiara Noschese
con
Salvatore Palombi
ideazione scenografica
Chiara Noschese
Roberto Bani
disegno luci
Massimo Consoli
costumi
Marica D'Angelo
Allora, c’era una volta uno che si chiamava Antoine, aveva un aereo vero con un’elica che non girava veramente. L’aereo si è rotto e lui è atterrato su Marte. No, non proprio su Marte. Nel deserto! Però io l’aereo lo sapevo aggiustare, lo sai? Aveva molta sete e noi umani gli abbiamo dato l’acqua. E lui non ci credeva che eravamo davvero degli umani e ha detto: “Ma siete in carne ed ossa”?
Faceva molto ridere perché non sapeva che c’erano tante persone come noi nel deserto. Cioè non è che l’acqua gliela abbiamo data proprio noi, perché da noi non ci passava perché i sedili erano stretti. Non ci passava un uomo grande. Anche se lui era un grande piccolo.
Poi nel deserto ha incontrato uno che faceva una voce che diceva “Io voglio una pecora, io voglio una pecora” e Antoine diceva, “Ma tu chi sei, dove sei?” Era invisibile. Cioè il Piccolo Principe non c’era veramente, era una voce. Lui e Antoine all’inizio non si conoscevano, perché il Piccolo Principe abitava in un pianeta 12 qualcosa. Poi c’è stata anche la storia di quella rosa ma non mi ricordo com’è. Cioè lui sentiva il profumo, noi no perché la rosa era molto lontana.
Poi gli piaceva guardare le stelle e fare i disegni: da piccolo disegnava un boa che aveva ingoiato un elefante. Lo disegnava con una pancia grossa così e una testa a fagiolino, ma i grandi che non capivano dicevano che era un cappello. Loro comunque si volevano bene perché nessuno dei due aveva un amico, erano soli.